> progetto

Il progetto si propone di evocare, partendo da una fase della vita bimillenaria della città di Ancona, i valori della condivisione, integrazione e solidarietà fra popolazioni differenti.
L’obiettivo è la ricostruzione, da un punto di vista artistico e concettuale, della rete di relazioni che la città aveva intessuto con altre nel Mediterraneo (città allora sedi di antichi fondachi anconetani), nel periodo di indipendenza politica e commerciale della libera Repubblica Marinara, dal XI secolo al 1532.
L’arte può ricostruire questa rete, ampliando e/o sostituendo le sole antiche relazioni commerciali, con rapporti culturali ampi, di scambio e condivisione, avvalendosi -in questo caso- di una nuova narrazione mitica, che scaturisce dalla relativa scarsità dei documenti storiografici di quella Repubblica, disponibili dopo la sua fine.

PHONOSPERA si articola in fasi temporali diverse (pluriennali) e tocca, in successione, partendo da Ancona, tutte le altre 15 città già sede di un fondaco anconetano:
Costanza (Romania), Trebisonda, Istambul, Laiazzo (Turchia), Laodicea (Siria), Chio (Grecia), Acri (Israele), Famagosta (Cipro), Alessandria (Egitto), Dubrovnik, Segna (Croazia), Messina, Siracusa (Italia), Barcellona, Valencia (Spagna).

Nel considerare che l’economia vigente tra la Repubblica ed i suoi fondachi utilizzava come moneta di scambio l’Agontano, riconosciuto in tutto il mediterraneo tra il XIII  e la metà del xv secolo, l’operazione si propone di sostituire quell'antica moneta, simbolo esclusivo di scambio commerciale, con un nuovo artefatto simbolico che, portato da Ancona nelle altre città, agisca come catalizzatore di dialogo tra pari, generatore di condivisione e relazione.

L’artefatto ha una doppia valenza simbolica: quella di strumento di navigazione (la sfera armillare), e quella di frutto con i suoi semi. In particolare si fa riferimento al corbezzolo (arbutus unedo, pianta molto diffusa nel bacino del Mediterraneo), identificando nel frutto e nei semi i simboli della crescita, in questo caso la crescita delle relazioni culturali, politiche ed economiche che da Ancona, si vogliono ricostruire tra le sponde opposte del Mediterraneo.
Assieme alla realizzazione seriale della sfera simbolica, il progetto prevede la registrazione sul campo di voci, suoni, lingue e dialetti provenienti dalle 15 città sede di Fondaco. 

La sfera-simbolo e le registrazioni, sono gli elementi costitutivi di installazioni site specific da realizzarsi, in un arco temporale ampio, in tutte le città coinvolte. 
La presenza dell’installazione artistica marca inequivocabilmente quelle antiche aree urbane, antecedenti o coeve all’epopea dei fondachi, in qualche modo evocandola.
Punto di partenza e sede dell’installazione capofila per l’anno 2016, è l’antico Porto Romano di Ancona e la medioevale, prospiciente Casa del Capitano.
I visitatori, percorrendo il passaggio pensile che attraversa l’area archeologica, azioneranno, con la loro presenza, sensori digitali in grado di agire su alcuni diffusori acustici.
In tal modo, voci e suoni registrati sul campo nelle altre città già sede di un fondaco anconetano, nel generare tra i passanti “confusione” e “sorpresa” (sonora e linguistica), potranno riattivare per un  momento -tra le vestigia di edifici e strutture commerciali- l’antica atmosfera sovranazionale di scambio che caratterizzava la Repubblica Marinara.


> punti di forza del progetto

Attivazione acustica di siti archeologici 
Si tratta di un’innovazione per quanto riguarda la fruizione culturale, turistica ed estetica del patrimonio artistico di ogni comunità e può svilupparsi anche come un vero e proprio marchio artistico, dal basso, per la tutela e l’attualizzazione della propria memoria nello spirito della pubblic art internazionale.

Attivazione di fondachi artistici 
Sviluppa il concetto della residenza artistica associandola a quella di comunità artistica come luogo che esiste perché si collabora insieme attraverso il linguaggio artistico, libero per definizione.

Crowdfunding dedicato 
Concettualmente e praticamente questo modo di autofinanziare le istanze artistiche, oltre ad essere la trasposizione ideale dell’indipendenza della libera repubblica marinara, lo è anche riguardo il senso dell’Arte Pubblica, e può essere un punto di forza del progetto, che va oltre i consueti canali di finanziamento.

Articolazione del progetto
Le amministrazioni, fondazioni, enti anconetani, interessati alla promozione dell’iniziativa, con la collaborazione di Voyagerlab, hanno il compito di prendere contatti e raggiungere gli accordi di scambio necessari, con i loro corrispondenti nelle altre città-fondaco.
Gli artisti di Voyagerlab, come antichi ambasciatori, si recheranno nelle città aderenti all’iniziativa, portando con sé l’oggetto-simbolo (il frutto con i semi) che verrà lasciato in dono.
Questo gesto rende attiva la fondazione del nuovo fondaco artistico, fondazione che si realizza attraverso l’incontro con la comunità degli artisti locali, al fine di potere realizzare, in ciascuna di esse, le installazioni site-specific .